9 Marzo 2023
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Vecchie e nuove fragilità

di Bergamo per Giovani

Giovani post pandemia e i progetti per raggiungerli

Nel periodo post pandemia si sente sempre più spesso parlare di nuove fragilità che hanno colpito le giovani generazioni. Si tratta, in realtà, di problematiche già esistenti prima del Covid-19 ma che la situazione di isolamento e di incertezza dovuta alla pandemia ha acuito, portando i media a porvi più attenzione e ad aumentarne le occasioni di narrazione.

Primo appuntamento di Catch me now

ALCUNI DATI

Secondo una relazione del Ministero delle Politiche Giovanili, l'impatto negativo della pandemia è confermato dal recente report di UNICEF che espone i dati sulla salute mentale dei giovani. Più di un adolescente su 7, tra i 10 e i 19 anni, convive con un disturbo mentale diagnosticato che, nel 40% dei casi, corrisponde ad ansia e depressione. Si assiste ad un incremento di patologie legate alle dipendenze da sostanze, di disturbi legati al non corretto utilizzo del web e di fenomeni di violenza. È aumentato il fenomeno dell’abbandono e della dispersione scolastica. In Italia nel 2020, il 13% dei giovani 18-24enni esce dal sistema di istruzione e formazione senza aver conseguito alcun titolo, rendendo complesso l’inserimento nel mercato del lavoro. 

Tra le situazioni critiche spicca il fenomeno degli Hikikomori, i ritirati sociali. I casi sono difficilmente identificabili perché sfuggono, in parte o in maniera totale, alla rete dei servizi, ma il problema è sempre più diffuso in Italia e si è acuito durante la pandemia. Non esistono dati precisi ma l’Associazione Hikikomori Italia stima circa 100.000 ragazzi, soprattutto maschi (il 70 e il 90%) dai 14 ai 30 anni. In una ricerca di Hikikomori Italia emerge che nel Nord Italia si registra una prevalenza di casi, con in testa la Lombardia (15,3%), il Piemonte (14,2%) e il Veneto (10%). Secondo Eurispes la fuga dal contatto sociale coinvolge anche la gran parte della popolazione che ha smesso di andare al cinema (63,4%), a teatro (59%), di viaggiare (55,4%), di frequentare gli amici (48,3%), di andare in palestra e/o in piscina (52,4%).

Il disinvestimento nei confronti del proprio futuro (personale, relazionale, lavorativo) riguarda non solo casi di ritiro sociale ma anche giovani che non sono impegnati né in attività formative né lavorative (NEET).

Secondo appuntamento di Catch me now

Dalle statistiche EUROSTAT, emerge che l’Italia è tra i paesi d’Europa con il NEET rate (tasso di NEET sul totale dei giovani nella stessa fascia d’età) più alto, con un valore del 13,7%, dato superiore di oltre 10 punti rispetto alla media europea.

Dai dati Istat del 2021 si evince che il 24% de giovani italiane/i non studia e non lavora, dato in crescita rispetto al 2020, che posiziona l’Italia tra i paesi peggiori in Europa, seguita solo da Turchia, Montenegro e Macedonia.

Anche Bergamo, che fino a qualche anno fa era considerata una provincia ricca di possibilità lavorative e di studio, non è esclusa da questo fenomeno. Considerando i dati degli ultimi anni dei giovani che non studiano e non lavorano sul territorio bergamasco, risulta evidente che un primo picco sia stato raggiunto nel 2015 con 36.417 giovani toccati dal fenomeno, poi sceso nel 2018 a 28.078 e raggiungendo il suo punto minimo nel 2019 con 24.744 NEET. Tuttavia, nel 2020 i NEET in provincia di Bergamo hanno subito un forte aumento raggiungendo i quasi 30.000 giovani. È importante valutare il tasso di NEET sulla percentuale di giovani totali per capire l’incidenza del fenomeno.

Secondo i dati provinciali Istat, il tasso di Neet nella media dell’anno 2020 è il 18,3%, superiore a quello della Lombardia (17,4%) e inferiore a quello italiano (23,3%). I Neet bergamaschi sono aumentati del 21,0% rispetto all’anno precedente. Il tasso Neet ha registrato una flessione negativa nel 2016, nel 2018 e nel 2019, per poi tornare a crescere nel 2020. Bergamo risulta tra le prime quattro province lombarde con il tasso di Neet più elevato, dopo Cremona (22,6%), Lodi (20,9%) e Varese (18,7%). 

COSA STIAMO FACENDO

Il maggiore interesse rispetto ai fenomeni legati alla fragilità delle giovani generazioni si traduce anche nell’attenzione che le politiche pubbliche stanno ponendo sul problema, per esempio indirizzando fondi e finanziamenti alla questione dei NEET, attraverso bandi specifici come, per esempio, quelli pubblicati da Regione Lombardia (Bando Giovani SMART) o da ANCI – Associazione Nazionale Comuni Italiani (bando LINK), oppure con i finanziamenti che arrivano dal PNRR.

Anche Bergamo per giovani ha attivato una specifica attenzione su queste tematiche, attraverso il rafforzamento dei servizi di informazione orientamento dellInformagiovani e il lavoro più capillare e di territorio svolto dalle educatrici e dagli educatori che lavorano negli spazi giovanili cittadini; attraverso l’attivazione del progetto di educativa nei luoghi di aggregazione informale Giovani Onde, che ha come obiettivo la conoscenza, l’aggancio e la costruzione di relazioni con gruppi di adolescenti e giovani che si aggregano informalmente nel centro della città e in alcuni quartieri la realizzazione di specifici progetti con l’obiettivo di intercettare giovani Neet e di rimotivarli e stimolarli a intraprendere il loro percorso formativo, lavorativo e di vita.

Da novembre 2022 ha preso il via il progetto Catch me now!  che propone laboratori artistici sportivi, dedicati principalmente a ragazzi e ragazze che non stanno lavorando né studiando, e intende accompagnarli alla scoperta o alla riscoperta delle proprie opportunità, capacità, desideri, aspirazioni e competenze e far loro conoscere i servizi a loro dedicati sul territorio.

Attraverso il progetto si vogliono, inoltre, sperimentare delle innovative modalità di intercettazione coinvolgimento di giovani Neet, che difficilmente vengono agganciati attraverso i servizi tradizionali.

In linea con l’idea di porre una specifica attenzione sui canali e sulle modalità di engagement dei e delle giovani, Catch me now! dialoga direttamente con il target, entrando nei luoghi di aggregazione informale (piazze strade, punti di ritrovo, luoghi di passaggio) e aprendo una comunicazione attraverso i canali della musica, rap e trap, dell’arte (street art) e dello sport (parkour e danza hip hop).

Bergamo per Giovani

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